E ad un certo punto ti senti solo un inutile scherzo. Di essere al centro di una gigante messa in scena. Ti accorgi di come sono le persone vere, le persone autentiche, sincere. E un po’ ti chiedi cosa ci fai lì con loro. Tu che ti senti il frutto di uno spettacolo, di un film. Che sembri così bella, così profonda, così speciale e forse è una facciata. Forse piangere ti fa piacere perché aggiunge quel dramma che mancava, quell’importanza che non sapevi darti. E così scopri di avere solo due dimensioni, di punto in bianco. Di aver vissuto in un mondo di cartone con persone piatte come te. Di essere più simile a loro che a chi ti ha fatto rendere conto dello spessore. La terza dimensione. Alcuni non ce l’hanno. E sguazzano nell’ipocrisia senza mai neanche affogarci o smettere di respirare. Io me la sento che mi finisce nei polmoni ogni tanto. E quando succede sembra tutto così stupido e inutile, come te. Anche tu stupido e inutile, come il resto, come gli altri. Tutto un teatrino, una barzelletta. Per me è una scena da film che deve venire bene, che deve essere credibile, e per gli altri forse lo è. Ma non lo è per me, a me sembra di essere un qualcosa senza direzione, un punto che gira su se stesso. E odio tutte le bugie. Le detesto, mi danno nausea. Odio le vostre bugie che vi si appoggiano sulle labbra e le rendono amare. Odio anche le mie. Tutte. Mi fanno schifo.
Camilla
PS: stavo leggendo Leopardi