Ultimo giorno prima del grande esame. La data che incombe porta con sé un’atmosfera di solennità, come un tragico destino che giunge infine a bussare alla mia porta. Lasciate stare il melodramma, ho guardato ieri L’Ultimo Samurai e la scena in cui Katsumoto si toglie la vita alla fine della battaglia in cui il suo esercito viene sconfitto mi ha fatto provare un sentimento di profondo rispetto. L’esercito dell’imperatore è Analisi 2 e io sono Katsumoto, pronto ad andare incontro alla propria disfatta ma usando tutte le risorse a sua disposizione. E’ una visione troppo epica, dite?
Sto studiando questo maledetto esame da due mesi, 6 ore al giorno di media. E volete sapere una cosa? Le ho contate, sembra strano (e lo è) ma è così, avevo bisogno di quantificare il mio sforzo -si vede che faccio fisica- ed ora che il mio lavoro di preparazione è terminato posso finalmente dire di aver studiato la bellezza di 212 ore. Sono soddisfatta, spaventata chiaramente per l’investimento che quest’esame ha costituito per me e perché la speranza che vi ripongo è ad un livello pericoloso, ma sono contenta di ciò che ho messo in questo esame, sono contenta di tutta la fatica, di tutta la preoccupazione e la frustrazione perché hanno dato dei frutti. Arrivo oggi con la consapevolezza di aver fatto il massimo in mio potere e, per la prima volta, non ho sensi di colpa, non mi viene da svilire il mio lavoro perché so che è stato un lavoro fatto bene nei limiti delle mie capacità. E domani sarà l’ultimo grande sforzo, consisterà nel tenere i nervi saldi durante la prova, non giungere a conclusioni mentre la svolgo, ma fare di tutto per ripescare nella mia mente ogni cosa utile.
E’ una bella sensazione, mi trasmette una sorta di lieve adrenalina il fatto di non voler accettare il fallimento, nel fatto di fare qualcosa che deve andare e basta secondo la mia visione delle cose, non so come ma deve funzionare. Dopodiché se non andasse bene quanto spero e non superassi l’esame, il mio cervello passerebbe alla modalità “calm down, get drunk and make another plan“. Tra pianti disperati, senso di inadeguatezza, odio, disperazione eccetera…la trafila la conoscete.
Ciò detto ora vado a prendermi un meritato aperitivo, e dato che sono scaramantica credo che andrò sull’analcolico perché, come ben sapete, ho dei precedenti in fatto di sputtanamento di esami a causa di sbornie violente.
Camilla