Vorrei capire perché la felicità ha il vizio di essere un abbaglio. Perché le cose non sono mai esattamente come sembrano. Perché non possono rimanere come sono. Perché trovo tanto difficile accontentarmi. Abituarmi. Sforzarmi di mostrarmi vulnerabile anche solo per un briciolo di quello che realmente sono. Non capisco perché ogni ostacolo mi fa cadere e perché quando mi rialzo vorrei sempre tornare indietro. Non capisco perché all’inizio ero così veloce ed ora la mia testa ha deciso di rovinarlo. La mia codardia mi ha bloccato e sento male dappertutto, e non ho abbastanza fiato e vorrei fermarmi senza neanche arrivare al capolinea. Perché preferisco mollare piuttosto che non vincere. E ho la consapevolezza che più volte mi succederà di stancarmi così velocemente di qualcuno, più le volte dopo farò fatica a trovare la fiducia, ad essere me. Già ora non sono in grado. Mi sembra strano che a qualcuno possa andare bene così e basta. Così come sono. Con tutto questo schifo di paura e problemi e dubbi e tristezze. E allora mi viene da ridere, da fare quella che vuoi che sia. Non parlo, ti ascolto, ti conosco e ti odio sempre di più perché io non riesco invece a lasciare che tu mi conosca, e a te non interessa. Come potrebbe? Sono vuota. Vuota, completamente. Non ho spessore. E forse è meglio così. Forse non sono semplicemente fatta per queste cose. Forse devo solo continuare a buttare fuori il brutto senza aspettare qualcuno che lo faccia per me.
Camilla